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112 Ocean Avenue - Amityville

  • FlaviaFederico
  • 13 nov 2021
  • Tempo di lettura: 5 min

La storia di una delle case più conosciute d'America, tra storia e leggenda.

TW. La storia che vi vado a raccontare oggi è un caso di cronaca nera molto famoso, all'interno dell'articolo sono descritti atti criminosi e avvenimenti inspiegabili.

Lettura consigliata ad un pubblico adulto e non impressionabile.


La rubrica "Friday I'm In Crime" (Venerdì Crime) così come l'account @biondadicuore nella persona di Flavia Federico è vicina alle vittime, ai loro famigliari e a tutte le altre parti coinvolte nei fatti trattati.


Per un'esperienza più immersiva ti consiglio di gustarti questo primo "File" ascoltando questa musica QUI rigorosamente con le cuffie. Buona lettura.

Ci troviamo nella contea di Suffolk (NY), nei fiordi della grande baia meridionale di Amityville. John Moynahan e la sua famiglia decide di costruire una grande casa stile coloniale dall'aspetto così bonario che viene nominata "High Hopes" (Grandi Speranze). É il 1924.



La casa è robusta, le grandi finestre permettono alla luce di entrare anche nei pomeriggi invernali e il giardino con il piccolo molo privato la rendono l'abitazione dei sogni e lo è fino a quando i secondi proprietari , Joseph e Mary Riley, non la vendono alla famiglia De Feo, è il 1965.


I De Feo sono una famiglia cattolica di Brooklyn, ci sono Ronald e Louise e i loro cinque figli, Ronald Junior di 22 anni, Dawn di 18, Allison di 13, Mark di 11 e John, il più piccolo, di 7 anni.

Sembra una famiglia come tutte le altre, con i soliti alti e bassi quotidiani, ma si dice che Ronald Sr., il padre, sia una persona autoritaria, dal braccio lungo e pesante che non perde occasione di far cadere sui suoi figli e la moglie. Il più esposto a questi scatti di ira è proprio Ronald Junior, che crescendo ha sviluppato un carattere difficile, iracondo e propenso all'uso di droghe, facendo così aumentare i litigi in casa. Gli scontri con il padre si fanno sempre più aggressivi sino ad arrivare a puntargli un fucile mal funzionante contro. Il genitore, spaventato e stupito dallo scatto del figlio inizia ad andare spesso in chiesa e circondare la casa di oggetti sacri.


In una delle ultime liti tra i due il padre chiamò il figlio "Demonio!!" Ronald Junior rispose che se non se ne fosse andato avrebbe ammazzato tutti. Cosa che accadde.


Alle 3.15 di notte del 13 novembre del 1974 Ronald Junior De Feo impugna un fucile e spara a tutta la sua famiglia sorprendendoli nel sonno.



Alle 6.15 del mattino entra in un bar chiedendo aiuto. "Qualcuno è entrato in casa ed ha massacrato la mia famiglia!" dice.


Dopo una lunga giornata di deposizioni contraddittorie e ricostruzioni lacunose il 14 novembre De Feo confessa gli omicidi dicendo agli agenti: "Una volta che ho cominciato, non sono riuscito più a fermarmi" e poi aggiunge "... in realtà sono state le voci nella casa. Sono loro che mi hanno spinto a prendere il fucile e sparare."


A causa della frequenza con cui Ronald Jr. cambia la sua versione dei fatti, prima

incolpando degli intrusi, poi dichiarando di aver avuto sua sorella come complice, uccisa in un secondo momento dalla madre, poi di aver compiuto il gesto a causa delle voci demoniache della casa, l'avvocato difensore chiede l'infermità mentale.

Lo psichiatra dell'accusa conferma che De Feo soffre di disordini di personalità asociale e di dipendenza da droghe pesanti, ma afferma anche che il giovane era perfettamente conscio delle proprie azioni nel momento degli omicidi.


Il 12 novembre 1975 De Feo viene giudicato colpevole di sei omicidi.

Il 4 dicembre viene condannato a 150 anni di carcere, 25 per ogni vittima.


Il12 marzo 2021 muore all'età di 69 anni per cause sconosciute.

La storia della bella casa coloniale dalle grandi finestre potrebbe terminare qui, con una brutta storia scritta nelle sue stanze, ma in realtà c'è dell'altro.

É il 18 dicembre 1975 quando la famiglia Lutz decide di comprare "High Hopes", incuranti del massacro e delle voci che girano sul suo conto. Così George Lutz, la sua compagna Kathy con i figli Daniel e Christ, e la figlia Missy entrano in casa con gli scatolini e grandi progetti per il futuro. Ci rimangono solo per 28 giorni.

In base alle dichiarazioni date dalla famiglia, sin dal primo giorno di permanenza le cose iniziano ad essere strane. Il prete, chiamato per benedire casa, nella camera dei due bambini De Feo viene schiaffeggiato ed intimato da una voce diabolica di andarsene. I coniugi continuano a svegliarsi di notte, sempre alle 3.15. Rumori di passi si sentono nei corridoi vuoti, sostanze repellenti e maleodoranti fuoriescono dalle tubature e dalle pareti. Voci nel buio. Contatti con presenze invisibili. Incubi ogni notte e cambio dell’umore di tutti i membri della famiglia. Nervosismo, sciatteria, litigi incessanti.


Gli eventi dell'ultimo giorno nella casa sono molto confusi.

George Lutz non ha mai veramente raccontato cos'è successo quella notte: "Le cose che successero quel giorno non sono mai state dette. Non dovrebbero mai essere dette".

Però qualcosa è riuscito ugualmente ad uscir fuori. La temperatura, per esempio, passava da essere gelida a rovente, le pareti sembravano muoversi e lamentarsi e poi quella figura al secondo piano. George pare abbia incontrato una figura incappucciata, vicino alle scale del secondo piano, una figura si levò in piedi puntando verso di lui.


Dopo qualche settimana dalla fuga in piena notte della famiglia Lutz entrano nella nostra storia due personaggi che sicuramente avete già sentito nominare: Ed e Lorraine Warren, una coppia di demonologi molto conosciuta all’epoca.

I Warren vengono chiamati da una troupe televisiva che ha intenzione di occuparsi del “Caso Amityville”. Nel 24 febbraio 1976 varcano la soglia della casa.

Iniziano gli studi su ipotetiche presenze paranormali e nello scantinato Ed afferma che qualcosa lì c’è, e non è benevola. Lorraine viene sopraffatta da un senso di malessere diffuso. Una presenza demoniaca?

Gli spiriti della famiglia De Feo che sono rimasti lì, come una cicatrice indelebile?

Risposte certe non se ne hanno, ma ciò che ha fatto confermare la presenza di attività paranormali è la foto che vi mostro ora.

Questa è stata scattata in una delle giornate di studio. Vedete il bambino, sulla sinistra? Beh quel giorno con loro non c’era nessun bambino. In più la somiglianza con il piccolo John De Feo è così lampante che oramai i dubbi non ce ne sono

più.


La bella casa coloniale dalle grandi finestre che sembrano vigilare sul giardino rigoglioso, la casa soprannominata “High Hopes”, Grandi Speranze, diventa a tutti gli effetti una casa infestata, maledetta, marchiata, per sempre.

“High Hopes” o "la casa del massacro di Amityville" ha cambiato spesso proprietari. É stata ristrutturata da cima a fondo, le due grandi finestre che parevano occhi sono state chiuse e cambiate con altre finestre più moderne, la piscina è stata riempita di terra, le mura esterne sono stare ridipinte.


Nel 2010 infine, la casa fu comprata da Caroline e David D'Antonio, quest'ultimo un membro della Società di Storia e Museo della città. Si raccontano tante storie su questa bella casa coloniale. Si dice che sia ancora infestata, posseduta. Altri, invece, sostengono che sono tutte invenzioni per spaventare i creduloni e lucrare su un terribile avvenimento.

Ciò che io so è che la casa dagli occhi grandi di Amityville, nello stato di New York, è diventata una leggenda che ha ispirato film, romanzi e storie. Non so se credere realmente a tutto, ma sono convinta che il dolore, la pazzia, la morte violenta rimangano indelebili nella memoria anche delle case, così come l’amore.

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Critica Cinematgrafica: Recensione Remake Amityville Horror a cura di Lucia Patrizi Documentario: Amityville horror house disponibile su Discovery+

I fatti di cronaca trattati su questo articolo sono di pubblico dominio. Le foto sono state pubblicate e prese da vari canali di informazione. Se si riscontrano delle incongruenze con i fatti realmente accaduti potete contattarmi, procederò con la ricerca incrociata e la sistemazione dell'articolo.

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